Licorice Pizza (2021) | ho sbobinato il dialogo iniziale
In questo articolo analizzo il dialogo iniziale di Licorice Pizza (2021) di Paul Thomas Anderson.
Ho visto un film memorabile: è Licorice Pizza. È divertente. È romantico. È imprevedibile. Tutti voi sapete che ho tatuato sulla schiena il motto “non accettare consigli da nessuno”, ma pur di consigliarvi questo film sono disposto a sottopormi ad un intervento al laser di rimozione.
Di cosa parla Licorice Pizza? È una storia d’amore che applica all’ennesima potenza quella che è la regola principale delle storie d’amore all’interno di una sceneggiatura / drammaturgia. Ovvero se vuoi che la storia funzioni devi fare in modo che quella storia fallisca. Non ci credete?
Romeo e Giulietta. 500 days of Summer. Brokeback Mountain. La forma dell’acqua. Sharknado… che cosa hanno in comune questi film? Esatto: sono storie d’amore che funzionano a partire dal fallimento della storia d’amore. Sharknado escluso.
Tornando a noi. Minuto 2 del film, titoli d’inizio compresi, Gary incontra Alana e tra loro nasce una impossibile storia d’amore (mettendo in pratica un altro principio fondamentale della sceneggiatura: non dilungarti in preamboli). Il tutto ha inizio con un dialogo, della durata di circa 3 minuti, che definire strepitoso sarebbe semplicemente riduttivo.
Come spesso accade quando un film mi piace mi sono fiondato online per leggere la sceneggiatura, ma udite udite, della sceneggiatura di questo capolavoro non c’è traccia in rete. (paura!)
Ma dato che la passione si alimenta dei propri ostacoli e trova sentieri là dove gli altri vedono solo barriere, ed è questa in fin dei conti l’essenza degli amanti (maronn quanto sono ispirato stasera), dicevo, dato che la passione ci fa immaginare soluzioni che vanno al di là dei problemi, mi sono detto: se la sceneggiatura di Licorice Pizza non c’è allora me la costruisco io.
E qui scatta il secondo consiglio della serata (stasera sono proprio generoso): sbobinare è una palestra incredibile di scrittura. Non sai cosa significa sbobinare una scena? Tranquillo, sono qui per questo. Significa portare una scena dal video alla pagina, trascriverla (o tradurla) in sceneggiatura.
Ho sbobinato e riscritto il dialogo iniziale tra Gary e Alana, ci ho messo circa 2 ore per 3 minuti di film e ne sono uscite 5 pagine di sceneggiatura che potete scaricare qui perché amare significa condividere.
La traduzione dall’inglese, le descrizioni e le intestazioni di scena sono una mia interpretazione personale di quello che vedevo sullo schermo, quindi mi perdonerete se non tutto è filologico, ma sbobinare è anche questo, nel senso che se 5 persone riscrivono su foglio quello che vedono su video, avremo 5 scene scritte in modo diverso. Ognuno sbobina col suo stile, ma al di là delle differenze, è un’attività sempre utile.
Quindi prendete un respiro profondo e ripetete con me: io sbobino, tu sbobini, egli…
Avete presente la scena? Gary è uno studente teenager, sta camminando sotto i portici della sua scuola, quando incontra Alana, una ventenne verso la quale si sente attratto, ed inizia a parlarle. Una premessa drammatica semplice, ma un’esecuzione magistrale.
Vedrete nel file alcune annotazioni e pensieri, che vi riporto anche qui, su cosa mi ha insegnato o comunicato questo dialogo formidabile, vado a ruota libera:
- contrasto: Gary e Alana sono così diversi, lui è un ragazzo lei una donna, lui cerca di essere incalzante lei cerca di chiudere la conversazione, ecco più che il conflitto, questo dialogo è tenuto in piedi dal contrasto
- ritmo: 5 pagine di sceneggiatura per 3 minuti di film, il ritmo è altissimo nelle pagine, le battute sono di poche righe e i monologhi sono asciutti, rapidi, essenziali
- azioni: ogni battuta è un’azione per il personaggio che la pronuncia, Gary e Alana non parlano, non dicono, bensì alludono, denigrano, elogiano, si vantano, smontano, accusano, indagano, ritrattano, … ogni battuta è una particolare forma del “dire” e del “parlare” che rende tutto vivo e dinamico
- sonorità: soprattutto nella versione in lingua originale, ma anche io ho tentato di riproporre nella traduzione, dei giochi sonori, dati in particolare modo dalla ripetizione di termini, il dialogo risulta essere un’esperienza musicale
- ambiguità: il testo e il sottotesto hanno lo stesso valore, si inseguono all’interno del dialogo, tanti quesiti rimangono aperti e nulla viene alla fine risolto o definito, ascoltiamo questo dialogo e siamo pieni di domande e aspettative su cosa accadrà nella scena successiva, questo è un dialogo che fa quello che i dialoghi dovrebbero fare, ovvero non dire, ma suggerire
- reazioni: ogni battuta causa una reazione nell’altro personaggio, e se uno dei due ignora un’affermazione dell’altro lo fa con malizia, per provocare un’altra reazione, per affermare il proprio pensiero eludendo una risposta
E a voi? Cosa sembra questo dialogo? Avete altre interpretazioni? Fatemi sapere i vostri pensieri 🙂