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Ho scritto una sceneggiatura, e adesso? | #1 | Principio fondamentale

Una serie di 5 articoli nei quali affronto finalmente una domanda che si presenta ciclicamente alla fine dei corsi di sceneggiatura o dei percorsi di tutoring / writing coach: “Ho scritto una sceneggiatura, e adesso?”

In questa serie di 5 articoli propongo delle riflessioni a volte serie e a volte ironiche, che spero siano utili per gli sceneggiatori e le sceneggiatrici che vorrebbero vedere concretizzati i loro progetti e che vorrebbero intraprendere una carriera nel mondo della sceneggiatura.

Ci tengo a precisare che prima di scrivere questi articoli mi sono confrontato con una serie di professionisti e professioniste che si occupano di produzioni cinematografiche indipendenti/internazionali e gestione fondi per produzioni audiovisive…

Preferisco mantenere l’anonimato sulle mie fonti, così posso prendermi la completa responsabilità su quello che verrà riportato in questi articoli. Infatti, signore e signori, non tutto quello che scriverò vi farà piacere, ma tutto quello che vi scriverò sarà sincero (e spesso verificato sulla mia pelle).

Pronti? Iniziamo!

Partiamo dal principio fondamentale: inviare una sceneggiatura ad una casa di produzione è come presentarsi a casa di un conoscente (attenzione, non a casa di un amico, ma di un conoscente, anzi di un amico di un cuggino di un amico!) dicevo è come presentarsi a casa di un conoscente con un gran bel mobile in regalo. Sapete cosa succede in questi casi, vero? Sì che lo sapete. Il mobile può essere meraviglioso, la più bella e solida cassettiera mai vista, ma questo non farà mai passare in secondo piano il fatto che avete fatto una grande cazzata. Un gesto fuori luogo capace di procurare più disagio che piacere.

Capito? Avete scritto una sceneggiatura. Va bene. Mantenete la calma e tenete quella sceneggiatura in una cartellina del vostro PC. Non inviatela.

“Come? Non devo inviarla?!?”
“Esatto!”
“Ma… che senso ha?”
“Leggi i prossimi articoli e poco a poco ci arriviamo!”

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