FilmSceneggiatura

Un viaggio senza ritorno

GET BACK di P. Jackson

Hai anche tu sentito parlare del documentario di Peter Jackson sui Beatles?

Ovviamente, la tua risposta è: sì.

Le persone attorno a me non parlavano d’altro… erano tutti eccitati per questa mini serie… ma io non sono mai stato un grande fan di John Paul George e Ringo, li ascoltavo sempre volentieri, ma i miei generi musicali preferiti sono altri. Per questo procrastinavo la visione.

Però quando tutti i tuoi amici, i tuoi colleghi e conoscenti te la consigliano che ci puoi fare? Rischiavo di venir tagliato dalle conversazioni.

Così alla fine ho ceduto. L’ho guardata. Tanto per farmi un’idea…

È così che tutto è iniziato.

Così è iniziato il mio viaggio senza ritorno.

È così che sono diventato anche io un fan dei Beatles.

A 40+ anni… E adesso non riesco più a smettere…

Ascolta, anche io ero scettico, ma devi vedere questo documentario. Non so cosa stai facendo in questo momento, ma trova una scusa e guarda Get Back. Non te ne pentirai.

Io l’ho trovata un’esperienza incredibile, a tratti estenuante, complessa (soprattutto seguire i sottotitoli nei tratti in cui parlano molto rapidamente) ma importante per chi si occupa di idee (non solo musicali, ma di creatività in generale).

Negli episodi della serie si entra nella mente e nelle relazioni dei quattro musicisti, si assiste alla nascita dei brani, si comprende il profondo lavoro fatto di intuizioni, tecnica e dedizione che presuppongono all’ideazione di un’opera d’arte musicale.

Oltre alla parte creativa c’è poi tutto il senso tragico di sapere che quello sarà uno degli atti finali della band di Liverpool che un anno più tardi, si sarebbe sciolta. Un altro viaggio senza ritorno.

Sono evidenti i momenti in cui affiorano le tensioni all’interno del gruppo, a partire dall’annuncio di George Harrison che abbandona il gruppo nel mezzo della lavorazione (per poi ritornare in sala prove, ma solo dopo ad un lunga mediazione degli altri tre componenti).

Uno dei momenti più memorabili della serie è il dialogo rubato tra John Lennon e Paul McCartney, i due leader della band. Gli eventi si sono svolti così. Il lavoro in sala prove non stava andando bene e i rapporti tra i quattro musicisti erano al limite… John e Paul escono dallo studio e lontano dalle telecamere si discutono apertamente sulle dinamiche interne al gruppo… parlano in libertà e senza filtri sicuri di non essere sentiti da nessuno, ma nel luogo in cui si trovano c’è un microfono nascosto dalla truppe che registra le loro voci…

Non so che emozione ho provato in quel momento, è stato decisamente strano… non sapevo realmente se volevo sentire le loro parole. Ho riflettuto a lungo su quel momento in cui voyeurismo, verità e tragicità si incontravano.

[parte aggiunta in un secondo momento]

Sono passati 2 mesi dalla visione di “Get Back” e la mia mente continua a ritornare su questo preziosissimo documentario. È come se avessi nostalgia di quella sala prove, di passare tempo con Paul e Ringo al pianoforte mentre si chiedono a che ora si sveglieranno John e Yoko o si elaborano accortezze per far sentire George compreso e apprezzato… ah che compagni di viaggio!!!

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